NOI SIAMO
QUELLI CHE...

Pensano che le informazioni sullo stato di salute delle persone e delle comunità, sulle malattie e gli infortuni, sulle cause di entrambi...costituiscano una premessa indispensabile per fare prevenzione;
Offrono alle istituzioni, ai corpi intermedi della società...valutazioni, proposte, azioni di informazione e formazione con l'intento di partecipare...;
Non hanno conflitti di interesse...per cui sono liberi di dire ciò che pensano
Comunicano in modo trasparente...
Non hanno tra gli obiettivi prioritari la difesa di categorie o di singole figure professionali...
Cercano un continuo confronto con le altre Società scientifiche che operano nel mondo della prevenzione...
Non hanno mai smesso di credere nella necessità di un sistema pubblico di prevenzione diffuso in tutto il paese, in grado di garantire il diritto alla salute e di contrastare le diseguaglianze.
Pensano che la solidarietà e la partecipazione siano ancora valori indispensabili.

Gli infortuni sul lavoro, come le patologie e le morti per malattia da lavoro ben più numerose, ci sono sempre stati. Negli anni ’50 del secolo scorso erano 3-4 volte di più e all’inizio di questo secolo sembrava che la curva a scendere fosse sensibile e potesse indurre
all’ottimismo (se così si può dire per un fenomeno comunque intollerabile).

Negli ultimi tempi si sta invece assistendo a novità drammatiche, che non possono non far saltare valutazioni e previsioni. Oltre allo stillicidio giornaliero di morti (non “bianche”, si badi bene, la si faccia finita con questa terminologia ipocrita), 17 (probabili) morti in 3 luoghi di lavoro nel volgere di poco più di 7 mesi (a Brandizzo, a Firenze e ieri nella Centrale di Suviana) hanno in comune, oltre a evidenti differenze, una parola chiave: appalto, spesso “catene” di appalti, e progressive esternalizzazioni, e ne richiamano altre fondamentali: cultura d’impresa, responsabilità d’impresa, organizzazione del lavoro a misura del “capitale umano” e non solo del “capitale”.

E’ l’ora che su questo si faccia chiarezza, prima ancora di parlare di “controlli”. E ovviamente i controlli (da tempo progressivamente, e sempre più colpevolmente, decurtati) ci vogliono, come ci vuole/ci vorrebbe una politica di prevenzione, di rimozione dei rischi alla fonte, che affronti il problema della salute e sicurezza del lavoro non come un di più. Non ci sono soluzioni magiche né purtroppo a breve, anzi quelle prodotte dal governo con gli ultimi provvedimenti, fino al recente DL 19, sono lungi dall’essere soluzioni, sono estemporanee e pericolose deviazioni anche concettuali, del resto associate a messaggi come “lasciamo lavorare le imprese, leviamo lacci e lacciuoli”.

Tutto questo non può stare dentro un paese civile, che pure ha una Costituzione che ha indicato come diritti fondamentali la salute, il lavoro e quindi anche il lavoro in salute. E invece di lavorare per vivere, per molti il lavoro diventa morte. Lanciamo un appello a tutte le persone di buona volontà perché il paese sia attraversato da un moto di vergogna: piangiamo, sì, ma anche i coccodrilli piangono…. Soprattutto facciamo in modo che l’indignazione per tutte queste vite rubate si traduca questa volta in reazione collettiva duratura: un moto non di poche ore né di pochi giorni, che porti ad una riflessione e ad un approfondimento su cosa realmente si dovrebbe e si potrebbe fare, partendo dalla messa in atto di un confronto aperto e concreto che veda il concorso di tutti quelli che hanno responsabilità ma anche idee e competenze.

Da tempo, dopo la stagione del Decreto Legislativo 81/2008, sembra che i tavoli dove vengono assunte decisioni siano sempre più ristretti e accentrati, e vedano sempre meno presenti professionalità, competenze e sensibilità che dovrebbero invece essere preziose. Nel nostro piccolo, come diciamo da anni, chi ha lavorato e lavora “sul campo” idee e competenze ne ha, e le vorrebbe mettere a disposizione, umilmente ma con la
consapevolezza che ce n’è bisogno. E’ giusto gridare “Adesso Basta”, come domani a Bologna, ma insieme dire “Cosa bisogna e cosa si può fare” e pretendere di essere ascoltati. Da subito. 


10 aprile 2024

IN BREVE

12/03/2025

Un DDL governativo per il rilancio del nucleare in Italia

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il 28 febbraio scorso il disegno di legge che delega il Governo a definire un quadro normativo per la produzione di energia da fonte nucleare sostenibile, nelle politiche volte ad “assicurare l’approvvigionamento, lo sviluppo economico, la sovranità nazionale e l’indipendenza del paese” nel contesto geopolitico, nell’ambito degli obiettivi di decarbonizzazione e puntando anche alla “sostenibilità dei costi per gli utenti finali (domestici e non) e la competitività del sistema industriale”.

Nelle intenzioni del Governo, l’intervento normativo supererebbe gli ostacoli derivanti dai referendum del 1987 e del 2011, puntando a dimostrare l’evenienza di quei “mutamenti del quadro politico e delle circostanze di fatto” che secondo la sentenza della Corte Costituzionale (sent. 199/2012) avrebbero potuto far venir meno il vincolo derivante dall’abrogazione referendaria.

In un incontro (qui il video: https://www.youtube.com/live/xl1UZzk3PRw) svoltosi il giorno 11 marzo, anniversario dell’incidente di Fukushima, la coalizione “100% Rinnovabili Network ha portato in primo piano le questioni cruciali contro il ritorno alle centrali nucleari in Italia (in allegato l’appello).

 

DDL-NUCLEARE 2025.pdf

Appello 100×100 Rinnovabili-Network.pdf

 

24/02/2025

Sergio Iavicoli alla Direzione Generale della Prevenzione del Ministero della Salute

A succedere a Francesco Vaia nella Direzione Generale della Prevenzione del Ministero della Salute sarà Sergio Iavicoli, dapprima in ISPESL e poi con incarichi di ricerca e direzionali in INAIL (da ultimo al DiMEILA) ed infine già al Ministero (Direzione Generale Comunicazione dal 2021). Medico del lavoro e dottore di ricerca in medicina del lavoro e tossicologia, ha condotto e partecipato a innumerevoli indagini scientifiche in tema di salute sul lavoro e sanità pubblica a livello nazionale ed internazionale.
Nell’apprendere con fiducia che a questo importante incarico ministeriale sia chiamato un professionista di lunga esperienza nell’ambito della prevenzione sia a livello scientifico che a livello istituzionale, SNOP intende comunque sottolineare le forti aspettative che rimangono per un ritrovato impegno di quella Direzione verso quegli avanzamenti e quei miglioramenti di cui si ritiene debitrice l’intera Prevenzione nel nostro Paese (non trascurando quella dedicata alla salute e sicurezza sul lavoro, da un po’ di tempo negletta in Sanità).

IN BREVE

12/03/2025

Un DDL governativo per il rilancio del nucleare in Italia

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il 28 febbraio scorso il disegno di legge che delega il Governo a definire un quadro normativo per la produzione di energia da fonte nucleare sostenibile, nelle politiche volte ad “assicurare l’approvvigionamento, lo sviluppo economico, la sovranità nazionale e l’indipendenza del paese” nel contesto geopolitico, nell’ambito degli obiettivi di decarbonizzazione e puntando anche alla “sostenibilità dei costi per gli utenti finali (domestici e non) e la competitività del sistema industriale”.

Nelle intenzioni del Governo, l’intervento normativo supererebbe gli ostacoli derivanti dai referendum del 1987 e del 2011, puntando a dimostrare l’evenienza di quei “mutamenti del quadro politico e delle circostanze di fatto” che secondo la sentenza della Corte Costituzionale (sent. 199/2012) avrebbero potuto far venir meno il vincolo derivante dall’abrogazione referendaria.

In un incontro (qui il video: https://www.youtube.com/live/xl1UZzk3PRw) svoltosi il giorno 11 marzo, anniversario dell’incidente di Fukushima, la coalizione “100% Rinnovabili Network ha portato in primo piano le questioni cruciali contro il ritorno alle centrali nucleari in Italia (in allegato l’appello).

 

DDL-NUCLEARE 2025.pdf

Appello 100×100 Rinnovabili-Network.pdf

 

24/02/2025

Sergio Iavicoli alla Direzione Generale della Prevenzione del Ministero della Salute

A succedere a Francesco Vaia nella Direzione Generale della Prevenzione del Ministero della Salute sarà Sergio Iavicoli, dapprima in ISPESL e poi con incarichi di ricerca e direzionali in INAIL (da ultimo al DiMEILA) ed infine già al Ministero (Direzione Generale Comunicazione dal 2021). Medico del lavoro e dottore di ricerca in medicina del lavoro e tossicologia, ha condotto e partecipato a innumerevoli indagini scientifiche in tema di salute sul lavoro e sanità pubblica a livello nazionale ed internazionale.
Nell’apprendere con fiducia che a questo importante incarico ministeriale sia chiamato un professionista di lunga esperienza nell’ambito della prevenzione sia a livello scientifico che a livello istituzionale, SNOP intende comunque sottolineare le forti aspettative che rimangono per un ritrovato impegno di quella Direzione verso quegli avanzamenti e quei miglioramenti di cui si ritiene debitrice l’intera Prevenzione nel nostro Paese (non trascurando quella dedicata alla salute e sicurezza sul lavoro, da un po’ di tempo negletta in Sanità).