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CANC-TUM 2024

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Igiene industriale ed epidemiologia occupazionale per la prevenzione dei tumori da lavoro. Workshop a Civitanova Marche 26 e 27 giugno 2024.

Fonte: Roberto Calisti

Il programma CANC-TUM (iniziato sotto altra denominazione nel 2015 e con tale nome dal 2018) la cui esperienza è stata poi più volte ripresa e consolidata nel corso degli anni, intende promuovere lo sviluppo di conoscenze e capacità integrate, da un lato sul versante del documentare e interpretare le esposizioni ad agenti cancerogeni in ambiente di lavoro, dall’altro sul versante dell’identificare i tumori professionali, comprendere la loro rete di causazione e quindi prevenirli. L’idea di fondo è quindi quella di mettere organicamente a confronto, nell’ambito di esperienze quanto più possibile laboratoriali (per questo denominate “workshop”), set di competenze multidisciplinari degli ambiti tanto dell’igiene industriale quanto dell’epidemiologia.

CANC-TUM 2023 (tenutosi il 1° dicembre dello scorso anno e interamente dedicato ai tumori naso-sinusali) ha già sperimentato una modalità didattica fortemente interattiva basata su un tempo contenuto dedicato a presentazioni frontali e a un tempo quanto più ampio possibile in cui i partecipanti (non più di 25, di varie professionalità sanitarie) si sono esercitati sulla valutazione e interpretazione di casi di neoplasia di particolare complessità dal punto di vista della definizione diagnostica e/o dell’attribuzione di un profilo di esposizione a cancerogeni e/o della definizione di una rete causale.

In CANC-TUM 2024 (che si terrà nelle giornate del 27 e del 28 giugno prossimi e verrà dedicato in prevalenza a casi di studio di cancerogeni con ampio spettro d’azione su multipli organi-bersaglio e di tumori a cosiddetta “più bassa frazione eziologica occupazionale”) verrà riproposto il format basato su una componente limitata di presentazioni frontali e una componente ampia di lavoro di gruppo. Il percorso logico che verrà seguito è quello che, proprio tramite l’integrazione tra dati di igiene industriale e analisi epidemiologiche delle evidenze di malattia, passa dal generare “profili di esposizione” al generare “profili di rischio”, cerca di ricostruire le “reti di causazione”, approfondisce la riflessione sul “governo dell’incertezza” che inevitabilmente grava sulla loro interpretazione: tutto ciò, indossando sempre le “lenti dell’equità” che costituiscono anche uno degli strumenti basilari del Piano Nazionale della Prevenzione 2020-25.

Il lavoro, per larga parte in compresenza, di un igienista industriale (il chimico analitico dr. Celsino Govoni, della Regione Emilia-Romagna, coordinatore del Gruppo Tecnico Interregionale “Sicurezza Chimica”), di due epidemiologi (la dott.ssa Carolina Mensi, biologa, e il dott. Dario Consonni, medico del lavoro, entrambi della Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano) e dei  partecipanti al workshop si strutturerà in forma fortemente interattiva, in modo da coinvolgere gradualmente anche gli operatori del Servizio Sanitario Pubblico che ancora non abbiano direttamente contribuito ad indagini di igiene industriale e/o a studi di epidemiologia occupazionale, ma che comunque partecipino al conseguimento di comuni obiettivi di prevenzione occupazionale.

Le finalità del progetto sono estese allo sviluppo delle capacità degli operatori del Servizio Sanitario Pubblico di comunicare con tutti i portatori di interesse, sensibilizzandoli alle problematiche della cancerogenesi occupazionale e di saper contribuire alla costruzione di indicazioni tecniche e di “buone pratiche”utili per la prevenzione.

CANC TUM 2024 si colloca, così come le edizioni precedenti, entro lo scenario dell’epidemiologia occupazionale “partecipata”, che ha portato al concetto culturale e giuridico di “referto epidemiologico” assunto nell’ordinamento italiano con la Legge 29 del 2019.

Gli obiettivi specifici del workshop sono mirati allo sviluppo:

ü  della capacità di identificare e interpretare gli elementi di base sia di un’indagine igienistico-industriale sui cancerogeni occupazionali e sia di uno studio di epidemiologia eziologica sui tumori professionali;

ü  delle capacità di studio degli scenari di esposizione ad agenti cancerogeni negli ambienti di lavoro e degli scenari di malattia tumorale nelle popolazioni lavorative ai fini della ricostruzione delle “reti di causazione”delle neoplasie da lavoro e della individuazione di indicazioni per la prevenzione e di “buone pratiche”;

ü  della capacità di promuovere, presso i decisori istituzionali e sociali, la maturazione di scelte consapevoli ed equilibrate in tema di cancerogeni occupazionali e di tumori professionali in condizioni di elevata incertezza e di nuovo sempre indossando le “lenti dell’equità”.

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