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MATline, la banca dati di DORS sul rischio cancerogeno in ambienti di lavoro, si rinnova

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Tempo di lettura: 3 minuti

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Riceviamo dai curatori, e volentieri pubblichiamo, la presentazione delle nuove caratteristiche grafiche e di interfaccia di  MATline, una risorsa preziosa non solo per chi si occupa di salute e sicurezza sul lavoro, ma anche dei lavoratori, messa a disposizione dal Centro di Documentazione per la Promozione della Salute della Regione Piemonte (liberamente consultabile all’indirizzo www.matline.dors.it),

MATline

La banca dati sul rischio cancerogeno in ambienti di lavoro

 

A cura di Gabriele Iofrida, Umberto Falcone, Luisella Gilardi, Silvano Santoro

DoRS – Centro di Documentazione per la Promozione della Salute – ASL To3, Regione Piemonte

 

MATline, la banca dati sul rischio cancerogeno si è rinnovata con una nuova veste grafica e un’interfaccia che ci auguriamo possa favorire e facilitarne la consultazione.

Rimane una risorsa ad accesso gratuito di interesse per chi si occupa di salute e sicurezza sul lavoro ma anche dei lavoratori che vogliono avere informazioni più approfondite sulle sostanze chimiche potenzialmente cancerogene a cui sono stati esposti in passato o lo sono ancora oggi.

 

Ci aiuta a rispondere ad alcune domande: come individuare le sostanze cancerogene utilizzate o presenti in una specifica lavorazione industriale? Su quali organi agisce un determinato agente cancerogeno? Quante aziende in Italia o nella mia Regione effettuano una data lavorazione?

 

Permette di ottenere informazioni sull’origine delle patologie neoplastiche e può facilitare la programmazione e la gestione di interventi di sorveglianza e di vigilanza in ambito occupazionale.

Attualmente raccoglie informazioni su più di 800 tra sostanze chimiche semplici, miscele complesse ed agenti fisici con un potenziale uso industriale classificate cancerogene dalla CE e dalla Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC).

 

Per ogni sostanza è disponibile una scheda che ne riporta i dati identificativi e tossicologici, i valori limite di esposizione, l’eventuale inserimento all’interno di allegati di restrizione o di autorizzazione del Regolamento REACh, nonché i profili d’uso che sono stati tradotti in liste di attività economiche con codice identificativo del sistema delle voci di tariffa INAIL permettendo il collegamento con l’archivio ditte e addetti.

 

Dalla versione attuale sono state escluse le sostanze sviluppate e/o usate come farmaci e quelle che comportano esposizione umana solo per via alimentare, o solo in ragione del loro uso voluttuario o della loro occorrenza in natura, le leghe metalliche e i processi lavorativi oggetto di classificazione CE e/o IARC.

 

È possibile interrogare la banca dati a partire dall’agente cancerogeno, dalla lavorazione e dall’organo bersaglio.

La prima modalità di ricerca – a partire dall’agente cancerogeno – restituisce la scheda sintetica dell’agente, l’elenco delle lavorazioni in cui si presume sia presente e la possibilità di visualizzare, attraverso grafici e istogrammi, il numero di ditte ed addetti che vi operano.

 

La seconda – a partire dalla lavorazione – permette di individuare quali sostanze cancerogene si prevede siano presenti in quella determinata lavorazione oltre al numero di ditte ed addetti che vi operano.

 

La terza modalità – attraverso l’organo bersaglio – consente di effettuare una ricerca di corrispondenza tra sostanza ed organo bersaglio. Questa funzione è molto utile per ricostruire eventi di malattia professionale dovuti ad un’esposizione prolungata nel tempo a sostanze chimiche cancerogene e facilitare così una possibile “ricostruzione dei fatti”.

La possibilità di visualizzare, attraverso dei grafici ad istogrammi, il numero di ditte ed addetti che operano in una certa attività lavorativa in ogni regione italiana permette di stimare l’esposizione ad una certa sostanza e la presenza più o meno diffusa di attività produttive in un determinato territorio, andando ad effettuare un’analisi ed una valutazione del rischio più calzante all’area di produzione.

 

Si sottolinea che i dati presenti in MATline derivano da fonti documentali, pertanto l’associazione agente – lavorazione, nella maggior parte dei casi, è stata attribuita sulla base di tali dati.

 

MATline è una matrice di dati in continua espansione e aggiornamento e, a differenza di altri raccoglitori di informazioni, permette anche all’utente di aumentarne la capacità e la dimensione. Infatti, è presente una sezione di validazione denominata “Segnala dati rilevati in azienda” all’interno della quale l’utente, una volta registrato, può segnalare la presenza di una certa sostanza chimica cancerogena riscontrata attraverso un campionamento ambientale o personale all’interno di un’attività produttiva. Questa validazione potrà contenere la sostanza in oggetto, l’anno del campionamento, il codice di tariffa INAIL della lavorazione collegata ed altre informazioni utili all’inserimento, alcune delle quali verranno mantenute in anonimato sul sito MATline (es. la denominazione dell’azienda). Dopo un vaglio degli amministratori di MATline tale validazione, se ritenuta valida e veritiera, sarà registrata direttamente sul portale e arricchirà il contenuto della matrice stessa.

Le fonti informative utilizzate per la realizzazione della banca dati sono:

 

La matrice cancerogeni nasce nel 1996 nell’ambito del Programma PRiOR (Programma Rischi Occupazionali Regione) promosso dalla Regione Piemonte. A tale progetto hanno partecipato il Servizio Sovrazonale di Epidemiologia della ASL TO3 – Regione Piemonte, il Centro di Riferimento per l’Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte ed il Centro per l’Epidemiologia e la Salute Ambientale dell’ARPA – Regione Piemonte.

 

MATline è liberamente consultabile all’indirizzo www.matline.dors.it,

 

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