NOI SIAMO
QUELLI CHE...

Pensano che le informazioni sullo stato di salute delle persone e delle comunità, sulle malattie e gli infortuni, sulle cause di entrambi...costituiscano una premessa indispensabile per fare prevenzione;
Offrono alle istituzioni, ai corpi intermedi della società...valutazioni, proposte, azioni di informazione e formazione con l'intento di partecipare...;
Non hanno conflitti di interesse...per cui sono liberi di dire ciò che pensano
Comunicano in modo trasparente...
Non hanno tra gli obiettivi prioritari la difesa di categorie o di singole figure professionali...
Cercano un continuo confronto con le altre Società scientifiche che operano nel mondo della prevenzione...
Non hanno mai smesso di credere nella necessità di un sistema pubblico di prevenzione diffuso in tutto il paese, in grado di garantire il diritto alla salute e di contrastare le diseguaglianze.
Pensano che la solidarietà e la partecipazione siano ancora valori indispensabili.
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Porti, navigazione, pesca e ferrovie: denuncia di violazione del diritto europeo

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L’art. 3, comma 2, del D.Lgs. 81/08 prevedeva l’emanazione di decreti finalizzati al coordinamento con la normativa precedente relativa alle attività lavorative a bordo delle navi, in ambito portuale e per il settore delle navi da pesca, e all’armonizzazione delle disposizioni tecniche di cui ai Titoli dal II al XII con la disciplina in tema di trasporto ferroviario contenuta nella Legge n. 191/1974.
A distanza di 16 anni dall’approvazione del D.Lgs, 81/08, nulla è cambiato nelle norme per la salute e sicurezza sul lavoro nei porti, sulle navi – comprese le navi da pesca – e soprattutto nel settore ferroviario, nonostante ripetuti solleciti provenienti da più parti.
Per questa prolungata inerzia governativa, in questi giorni la rivista dei macchinisti ferroviari italiani “Ancora in marcia!”, insieme ad un gruppo di cittadini e lavoratori (molti dei quali RLS), e alle associazioni nate a seguito della strage di Viareggio, ha chiesto l’avvio della procedura di infrazione UE nei confronti dell’Italia, per l’omesso completo recepimento della Direttiva 89/391 CEE
Il testo integrale della denuncia è disponibile nell’articolo della rivista “Ancora in marcia!”

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