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Cercano un continuo confronto con le altre Società scientifiche che operano nel mondo della prevenzione...
Non hanno mai smesso di credere nella necessità di un sistema pubblico di prevenzione diffuso in tutto il paese, in grado di garantire il diritto alla salute e di contrastare le diseguaglianze.
Pensano che la solidarietà e la partecipazione siano ancora valori indispensabili.

La notizia buona: l’OMS ha adottato il primo accordo pandemico globale.

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La sorprendente astensione dell’Italia sull’accordo.

In attesa di dedicare un ulteriore spazio alle considerazioni che merita, diamo per prima la buona notizia: lo storico Accordo pandemico globale finalizzato, alla luce della triste esperienza del COVID, a coordinare la risposta dei vari paesi a una possibile/probabile futura pandemia e che ha richiesto tre anni di trattative e di ampi compromessi (compresi quelli con istanze di Paesi sovranisti), è stato finalmente approvato a Ginevra il 20 maggio dall’Assemblea Mondiale degli Stati membri dell’OMS.

Diciamo questo perché questa notizia buona rischierebbe di essere nascosta dalla cattiva notizia che comunque non si può tacere: l’Italia, rappresentata dal Ministro alla salute, Schillaci, non era nella schiera dei 124 Paesi che hanno votato a favore (nessun contrario) dell’Accordo ma in quella degli 11 astenuti, insieme a Russia, Iran, Romania, Bulgaria, Israele …

In queste ore, mentre la decisione governativa – che, come segnala Walter Ricciardi, non ha “giustificazione né scientifica né di sanità pubblica, ma evidentemente di natura politica” – viene esaltata dalle forze sovraniste vicine al governo e dal fronte antiscientifico e no-vax, dal mondo scientifico è diffusamente accolta in maniera negativa con sentimenti di stupore, incredulità, imbarazzo, delusione, preoccupazione ecc.

 

Riportiamo a questo proposito una riflessione a caldo che ci ha inviato Marino Faccini, Direttore del Dipartimento Igiene e Prevenzione Sanitaria e Direttore SC Programmazione e Coordinamento IPS e Piano Pandemico presso ATS Milano.

 

“Una pandemia è definita come la diffusione di una malattia in più continenti o comunque in vaste aree del mondo. È opinione ampiamente condivisa che per effetto delle interconnessioni globali e della velocità degli spostamenti di persone e merci, a seguito dell’emersione di un patogeno con potenziale pandemico in qualunque area del mondo, nessun territorio potrà sentirsi al sicuro e nessuna frontiera sarà in grado di impedirne la diffusione.

Queste semplici premesse ci portano alla considerazione che per affrontare una pandemia è imprescindibile un coordinamento sovranazionale per la condivisione tempestiva di informazioni, l’unione degli sforzi nel campo della ricerca di farmaci e vaccini, la garanzia di un’equa distribuzione delle risorse e dei benefici derivanti dalle nuove tecnologie a vantaggio di tutte le popolazioni.

Sono questi alcuni dei principi ispiratori del nuovo Accordo pandemico locale adottato dall’assemblea generale dell’OMS, con l’astensione del nostro paese.

L’Italia è stato il primo paese europeo ad essere colpito dalla pandemia da Covid 19 e uno tra quelli che ne hanno subito l’impatto più drammatico ma ricavandone anche uno straordinario patrimonio di conoscenze per costruire un efficace sistema di preparazione e risposta a future emergenze.

Rafforzare i sistemi di sorveglianza epidemiologica, potenziare l’assistenza sanitaria territoriale e i servizi di prevenzione, investire nella ricerca, promuove l’integrazione tra salute umana, animale e ambientale, sono alcuni degli elementi salienti del nuovo Accordo pandemico locale ma che sono già alla base dei Piani pandemici nazionali e di diversi atti di indirizzo del sistema sanitario.

Sorprende quindi la posizione di astensione dell’Italia anche per la sua storia nel campo della sanità pubblica e per il contributo di conoscenza ed esperienza che può fornire per la cooperazione internazionale.

È bene ricordare che in uno scenario pandemico nessuno si salva da solo e la salvezza di ciascuno dipende dalla salvezza di tutti.”

Marino Faccini

 

 

 

 

 

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