Nei giorni scorsi cercando altro sul sito dell’OPAC (acronimo di Online Public Access Catalogue è il catalogo elettronico delle biblioteche italiane, consultabile liberamente via Web; raccoglie le informazioni bibliografiche sulle risorse documentarie (libri, riviste, ecc.) possedute, indicandone la localizzazione o l’accesso online), casualmente mi sono imbattuto nella segnalazione bibliografica del nostro amato Bollettino. La sua collezione risulta presente in numerose biblioteche italiane, sia pure in forma incompleta, mancante di questa o quell’annata. La serie più completa si trova presso la BNCF, Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, dove debbono essere depositate per legge tutte le pubblicazioni a stampa. Noi sappiamo bene che la copia elettronica completa e cercabile (OCR) del Bollettino l’abbiamo nel nostro sito, pubblicamente accessibile a chiunque sia interessato [https://snop.it/archivio-rivista-snop-2/ ], ma scoprire che la copia cartacea, sia pur incompleta la si può trovare in numerose biblioteche sparse per l’Italia mi ha dato un certo orgoglio. Perché, da vecchio utente di biblioteca, maneggiare il cartaceo offre sempre una sensazione di materialità concreta che la copia digitale non può dare. Ma a parte questo, la presenza, del nostro bollettino nel catalogo per eccellenza di tutta la cultura scritta italiana, l’OPAC appunto, mi è parso il segno che quello strumento così straordinario e caratterizzante della SNOP sia ormai entrato “fisicamente” nella cultura “alta” del nostro paese.
Incuriosito dal ritrovamento, ho cercato di approfondire la cosa, sperando di trovare anche altri documenti (Atti di congressi, pubblicazioni varie) prodotti a cura e impegno della nostra associazione. Con ulteriore sorpresa e soddisfazione ho trovato ben 49 voci riferite alla SNOP come autrice di queste voci bibliografiche. In pratica tutti gli atti dei nostri congressi sono reperibili da un punto di vista bibliografico su OPAC. Ancora una volta noi sappiamo che li possiamo trovare scansionati a dovere e cercabili per parole chiave su questo sito nell’apposita sezione [https://snop.it/archivio-convegni-e-seminari/ ], ma essere su OPAC significa che studiosi di altre branche del sapere, ignari dell’esistenza del sito, potranno però trovare indicazioni su quanto abbiamo prodotto da un punto di vista scientifico e culturale nel corso della nostra vita di lavoro.
Una notazione finale: se provate a cercare su OPAC documenti sulla prevenzione nei luoghi di lavoro degli anni ’50 e ’60 usciranno fuori una sequela di atti di convegni e riviste dell’ENPI e della CIAS-Centro Italiano degli Addetti alla Sicurezza, creatura dell’ENPI per diffondere il verbo della prevenzione tecnica all’interno delle aziende. Nulla o quasi dell’Ispettorato del lavoro (solo rarissime copie dei resoconti annuali del corpo). Con gli anni ’70 il panorama cambia radicalmente, come noto, ma è solo con l’attività della SNOP negli anni ’80 e ’90, fino ai primi anni del nuovo millennio che cercando su OPAC potete trovare notizie e documenti relativi alla Prevenzione agita e discussa nei luoghi di lavoro. Tutto questo è ormai patrimonio acquisito dalla storia del nostro paese e d’ora in poi non sarà consentito ignorare il gran lavoro svolto dagli Operatori della Prevenzione riuniti nella Società. È un lascito doveroso e prezioso a chi già ora, ma ancor più in futuro, quando la testimonianza personale dei protagonisti non sarà più possibile, vorrà conoscere e comprendere quanto accaduto in questo cruciale settore dello Stato Sociale.
Alberto Baldasseroni
9 novembre 2024