Il 31 gennaio si è tenuto a Brescia un seminario sulle condizioni di lavoro degli addetti alla raccolta differenziata organizzato da CGIL e Funzione Pubblica CGIL con al centro il tema della ri-scoperta della “soggettività operaia”.
07/02/2017
Infatti da circa un anno è stato attivato un gruppo di lavoro tra RLS e RSU del comparto che, con l’assistenza di un medico del lavoro e di funzionari CGIL, si è dato l’obiettivo di sperimentare e attualizzare il modello sindacale di fare salute che tanti frutti ha dato negli anni 1970 e ’80. In pratica il seminario, molto partecipato, aveva lo scopo di socializzare come e quanto finora prodotto e mettere sotto i riflettori pubblici la condizione lavorativa degli addetti alla raccolta porta a porta, molto usurante, poco considerata, e peggiorativa delle condizioni di lavoro determinate dal sistema di raccolta meccanizzata a cassonetto. Tuttavia, è un tipo di raccolta che ormai tutti i Comuni vogliono/devono introdurre per raggiungere l’obiettivo di legge (65%).
Tenuto conto che la raccolta differenziata è un servizio gestito dai (o per conto dei) Comuni, è stato coinvolto anche il Presidente dell’Associazione Comuni Bresciani, al quale è stato ricordato che il Comune, nel momento in cui attiva un appalto, deve assolvere a precisi obblighi nel campo della tutela della salute dei lavoratori; gli è stato chiesto di condividere un percorso per predisporre capitolati delle gare d’appalto che contemplino precise clausole volte a salvaguardare la salute dei lavoratori, e che non siano orientate solo al massimo ribasso.