Ringraziamo Carolina Mensi di averci segnalato questa videoregistrazione del webinar organizzato il 19 febbraio scorso da AIOM – Associazione Italiana Oncologia Medica – dal titolo “Affrontare i tumori professionali: una sfida condivisa per la prevenzione e la tutela dei diritti dei pazienti”.
La registrazione comprende, in particolare, le relazioni di:
– Alessandro Marinaccio (responsabile RENAM e direttore del Laboratorio di Epidemiologia del DIMEILA INAIL): Tumori professionali: strumenti per l’emersione e la prevenzione;
– Carolina Mensi (responsabile dei COR Tumori professionali della Lombardia, SC Medicina del Lavoro, IRCCS Ca’ Granda Ospedale Policlinico – Milano,): Attività dei COR tumori professionali Lombardia: ricadute in sanità pubblica.
Le relazioni – peraltro dirette a un pubblico di oncologi e di professionisti sanitari interessati – offrono un quadro preciso ed aggiornato attorno al tema dei tumori professionali e delle attività in atto per la loro prevenzione, emersione e registrazione in un’ottica di sanità pubblica, con un’attenzione non scontata anche alla tutela dei diritti dei pazienti in merito al riconoscimento dell’origine professionale e agli indennizzi.
Vogliamo riportare (col suo consenso) le parole con cui, colloquialmente ma significativamente, Carolina ha inteso parlarci del webinar.
“È un webinar introduttivo che intende mettere a tema con gli oncologi che oltre le abitudini voluttuarie e la genetica, anche il lavoro è causa di tumori. Purtroppo, a molti è chiaro che i vari fattori causali (fumo, alcol, genetica, dieta) collaborano, ma a volte prevale l’idea che il lavoro o è solo o non può avere un ruolo nello sviluppo della malattia.
Altro problema è l’aggiornamento sui cancerogeni che possono causare alcuni tumori. Il volume “I numeri del cancro” (pubblicato da AIOM e AIRTUM) anche nel 2024 non fa cenno all’amianto tra i fattori di rischio, nonostante IARC nel 2009 abbia affermato che le evidenze scientifiche eziologiche sono sufficienti.
Tutto questo ha ricadute sulle pazienti: dire ad una malata che il suo tumore non ha a che fare col lavoro nonostante la nostra certificazione e la denuncia di malattia professionale, ha coinciso col farle chiudere la pratica ad INAIL…
Esiste poi la mancata segnalazione dei casi di mesotelioma…
Tutto questo mi ha spinto ad azzardare una proposta che è stata subito veicolata al Direttivo AIOM da due Oncologhe e accolta positivamente. In Italia la sorveglianza epidemiologica dei tumori professionali dal 2017 è un LEA (Livello Essenziale di Assistenza) ed in atto uno sforzo da parte dei COR per erogare questa attività: occorre costruire reti e collaborazioni costruttive al fine di tutelare i diritti dei pazienti e dei loro familiari. L’accoglienza ricevuta da AIOM mi fa sperare che questo sia solo un primo seme gettato.”
E intendiamo finire con il suo appello:
“Abbiamo bisogno di medici e non solo, di Patronato, che siano aggiornati sulla tematica cancerogeni e tumori professionali perché aumentando le denunce, aumenteranno anche le respinte… La loro professionalità e disponibilità è preziosa, per gli ammalati e per la sanità pubblica.”