Dopo l’ordinanza della Regione Lazio del 19 giugno scorso che vietava alcuni lavori nelle ore di maggiore irraggiamento solare e di cui abbiamo notizia qui, alcune altre Regioni hanno adottato provvedimenti analoghi, pur con alcune diversità tra loro che non paiono sempre riconducibili a caratteristiche geografiche o produttive. Sarà il destino dell’Italia “differenziata”?
Ringraziamo il dott. Matteo Riccò del Servizio Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro (SPSAL) della AUSL-IRCCS di Reggio Emilia – Responsabile SOS “Reggio Nord”, che cortesemente ci mette a disposizione una prima raccolta dei provvedimenti disponibili.
“Nelle ultime settimane, in assenza di un preciso orientamento centrale, diverse Regioni italiane hanno predisposto ordinanze finalizzate a prevenire il rischio associato ad attività fisiche intense nel corso delle ore più calde della giornata. Tali ordinanze seguono un impianto simile, considerando quale fascia oraria di alto rischio quella caratterizzata dal più intenso irraggiamento solare (h 12.30 – 16.00), e quali attività a rischio quelle svolte all’aperto nei settori agricolo ed edile. Le aree ad alto rischio vengono identificate tramite lo strumento realizzato da INAIL-CNR, Worklimate (https://app.worklimate.it/ordinanza-caldo-lavoro). Sono però presenti alcune piccole eterogeneità: per comodità degli operatori della prevenzione chiamati ad operare su più regioni, in questo link sono presenti i richiami ai testi delle varie ordinanze, in uno schema riassuntivo.
Matteo Riccò
Aggiungiamo, ultimo tra quelli recuperati, quello della Regione Marche: del 31 luglio: https://www.regione.marche.it/portals/0/News/Ordinanza%20del%20Presidente%20n_1%20del%2031_07_24%20(1).pdf
In allegato alcuni materiali informativi della Regione Emilia-Romagna e del Veneto sulle misure di prevenzione verso i rischi lavorativi da calore.
Opuscolo prevenzione colpo di calore Agricoltura
Opuscolo prevenzione colpo di calore Edilizia
Brochure Previeni il colpo di calore RER
Manifesto Ondate di calore datore di lavoro
Manifesto Ondate di calore lavoratore