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Pensano che le informazioni sullo stato di salute delle persone e delle comunità, sulle malattie e gli infortuni, sulle cause di entrambi...costituiscano una premessa indispensabile per fare prevenzione;
Offrono alle istituzioni, ai corpi intermedi della società...valutazioni, proposte, azioni di informazione e formazione con l'intento di partecipare...;
Non hanno conflitti di interesse...per cui sono liberi di dire ciò che pensano
Comunicano in modo trasparente...
Non hanno tra gli obiettivi prioritari la difesa di categorie o di singole figure professionali...
Cercano un continuo confronto con le altre Società scientifiche che operano nel mondo della prevenzione...
Non hanno mai smesso di credere nella necessità di un sistema pubblico di prevenzione diffuso in tutto il paese, in grado di garantire il diritto alla salute e di contrastare le diseguaglianze.
Pensano che la solidarietà e la partecipazione siano ancora valori indispensabili.

Altre Regioni intervengono a tutela dei lavoratori edili e agricoli esposti a calore

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Dopo l’ordinanza della Regione Lazio del 19 giugno scorso che vietava alcuni lavori nelle ore di maggiore irraggiamento solare e di cui abbiamo notizia qui, alcune altre Regioni hanno adottato provvedimenti analoghi, pur con alcune diversità tra loro che non paiono sempre riconducibili a caratteristiche geografiche o produttive. Sarà il destino dell’Italia “differenziata”?

Ringraziamo il dott. Matteo Riccò del Servizio Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro (SPSAL) della AUSL-IRCCS di Reggio Emilia – Responsabile SOS “Reggio Nord”, che cortesemente ci mette a disposizione una prima raccolta dei provvedimenti disponibili.

Nelle ultime settimane, in assenza di un preciso orientamento centrale, diverse Regioni italiane hanno predisposto ordinanze finalizzate a prevenire il rischio associato ad attività fisiche intense nel corso delle ore più calde della giornata. Tali ordinanze seguono un impianto simile, considerando quale fascia oraria di alto rischio quella caratterizzata dal più intenso irraggiamento solare (h 12.30 – 16.00), e quali attività a rischio quelle svolte all’aperto nei settori agricolo ed edile. Le aree ad alto rischio vengono identificate tramite lo strumento realizzato da INAIL-CNR, Worklimate (https://app.worklimate.it/ordinanza-caldo-lavoro). Sono però presenti alcune piccole eterogeneità: per comodità degli operatori della prevenzione chiamati ad operare su più regioni, in questo link sono presenti i richiami ai testi delle varie ordinanze, in uno schema riassuntivo.

Matteo Riccò

Aggiungiamo, ultimo tra quelli recuperati, quello della Regione Marche: del 31 luglio: https://www.regione.marche.it/portals/0/News/Ordinanza%20del%20Presidente%20n_1%20del%2031_07_24%20(1).pdf

In allegato alcuni materiali informativi della Regione Emilia-Romagna e del Veneto sulle misure di prevenzione verso i rischi lavorativi da calore.

Opuscolo prevenzione colpo di calore Agricoltura
Opuscolo prevenzione colpo di calore Edilizia
Brochure Previeni il colpo di calore RER
Manifesto Ondate di calore datore di lavoro
Manifesto Ondate di calore lavoratore

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