Alcune risposte ai quesiti sollevati da Magelli
Alle sollecitazioni avanzate da Leopoldo Magelli, ha fornito elementi Giovanni Falasca che ha anche allargato il campo delle riflessioni fino a raggiungere il tema dei riconoscimenti da parte dell’Ente assicuratore.
Tino Magna si avvale qui dei dati della banca dati di MalProf per analizzare proprio l’aspetto legato a quali siano i medici che con maggiore frequenza procedono alla certificazione della malattia professionale, mettendo in evidenza sia alcune incongruenze sia andamenti temporali che meritano approfondimenti.
Emerge, anche qui, il ruolo minore – rispetto all’atteso – del medico competente aziendale nel segnalare le MP, anche quelle che, grazie alla sorveglianza sanitaria effettuata, ci si aspetterebbe che fossero più facilmente rilevate. Alla luce della grande mole di accertamenti sanitari per i rischi lavorativi quale emerge anche dai dati degli Allegarti 3B, è inevitabile che questi dati facciano sorgere ulteriori quesiti, meritevoli di studio.
Un altro aspetto che viene riscontrato è la crescente quota di denunce che partono dall’assistenza ai lavoratori offerta dai patronati, particolarmente nel caso di alcune tipologie di MP: le riflessioni che ne derivano dovrebbero peraltro andare al di là di alcuni elementi immediati (l’azione svolta a favore del lavoratore, l’assenza di vincoli contrattuali ecc.) e avvalersi anche di analisi della natura e della qualità degli accertamenti ma anche degli esiti in termini di riconoscimento assicurativo.
Non ultimo elemento che viene posto all’attenzione riguarda le azioni di segnalazione di MP svolte dai Servizi delle ASL, che risulta contribuire – se si escludono i tumori professionali – per una piccola percentuale sul totale.
Ma gli stimoli presenti nell’analisi operata da Tino Magna vanno anche al di là di questi, qui citati.
Chi denuncia le malattie professionali?
Di Tino Magna
Informazioni estratte da:
- https://www.inail.it/portale/ricerca-e-tecnologia/it/ambiti-di-ricerca/area-salute-sul-lavoro/sistemi-di-sorveglianza–gestione-integrata-del-rischio-e-modell/malprof.html?all=true (MALPROF DW)
- https://www.opendatainail.it/ (CIIP)
Premessa
In Italia le più complete informazioni statistico epidemiologiche relative alle malattie professionali sono quelle di origine assicurativa di INAIL, disponibili pubblicamente in “Open data” e in “Banca dati statistica”.
Purtroppo, nelle banche dati di INAIL non è disponibile il dato relativo a chi denuncia le malattie professionali. Il modello di primo certificato di malattia professionale INAIL che i medici devono compilare online contiene una variabile riferita alla figura del sanitario compilante il certificato, ma questa non è resa disponibile. Inoltre, la classificazione utilizzata da INAIL in diversi casi è errata: ad esempio, il medico di patronato viene classificato come medico di famiglia.
Per conoscere chi denuncia le malattie professionali bisogna rivolgersi al sistema di sorveglianza MALPROF che raccoglie le denunce di malattie da lavoro che arrivano alle ASL. Malprof prevede la variabile “Fonte informativa” raccolta nei seguenti gruppi:

Non tutte le Regioni e non tutte le ASL inviano i dati delle denunce a MALPROF, anche se nel tempo sono significativamente aumentate. Nel 1999, anno di inizio di MALPROF, solo la Lombardia inseriva le denunce. Nel 2000 si è affiancata la Toscana e via via si sono aggiunte altre ASL o Regioni. Sono poche le Regioni in cui tutte le ASL trasmettono tutti i casi di malattia, in molte Regioni solo alcune ASL partecipano a MALPROF e trasmettono solo alcuni casi.

Il confronto con le denunce inviate ad INAIL indica che MALPROF raccoglie circa il 25% delle denunce (in realtà non è proprio così perché i casi INAIL e i casi MALPROF non coincidono: ci sono casi contenuti in INAIL e non in MALPROF e viceversa).
Tabella 2 – Malattie professionali denunciate ad INAIL per Regione –Open data INAIL

Pur non essendo completo, l’archivio MALPROF è l’unico che può indicare chi denuncia le malattie professionali.
Fonti informative: chi denuncia le malattie professionali.
Nel tempo, le figure che denunciano le malattie professionali sono cambiate: in passato erano soprattutto i medici competenti che denunciavano le MP mentre attualmente sono soprattutto i medici dei patronati. Le situazioni sono parzialmente differenti nelle diverse zone d’Italia.

Per comodità espositiva, i dati delle tabelle e dei grafici sono aggregati per periodi.
Nel periodo dal 1999 al 2003, il 62,3% delle denunce era fatta dai medici competenti, mentre nel periodo 2019-2022 solo il 7,9% delle denunce proveniva dai medici competenti. Al contrario, le denunce provenienti dai patronati sono passate da 4,97% del primo periodo al 49,2% del periodo 2019-2022 (v. figura successiva)

Fonti informative e patologie
Le fonti da cui partono le denunce hanno un diverso peso in base al tipo di patologie che vengono denunciate: nel caso di patologie a breve latenza si ipotizza che saranno soprattutto i medici competenti a segnalarle, in quanto dovrebbero essere i primi a diagnosticare malattie di origine professionale durante la sorveglianza sanitaria dei lavoratori. Al contrario, per le patologie a lunga latenza, come ad esempio i tumori, saranno altre strutture, in particolare quelle ospedaliere, a diagnosticare tali patologie, spesso in lavoratori con vecchie esposizioni lavorative magari in aziende ormai cessate.
I medici di medicina generale ipoteticamente dovrebbero rivestire un ruolo significativo nel denunciare le malattie professionali, soprattutto per certe malattie come, ad esempio, quelle a carico dell’apparato muscoloscheletrico.
In realtà, come si osserva nei prossimi capitoli, il ruolo dei medici di medicina generale non ha mai rivestito particolare rilevanza numerica nel denunciare le malattie professionali, i medici competenti nel tempo hanno ridotto significativamente il numero di denunce trasmesse, mentre i medici dei patronati sono diventati la fonte principale delle denunce.
IPOACUSIA
Nel caso delle ipoacusie, nel periodo1999-2003 il 79,30 % era denunciato dai medici competenti, che invece nel periodo 2019-2022 ne denunciavano una quota quasi dimezzata pari al 45,29%.
L’ipoacusia è la malattia professionale che tipicamente dovrebbe essere denunciata dal medico competente: è una patologia monofattoriale, di facile diagnosi, soggetta a screening nei lavoratori esposti a rumore al di sopra di una certa soglia. Eppure, anche in questo caso si assiste ad una riduzione della quota di denunce da parte dei medici competenti nel tempo.
Si assiste, anche in questo caso, ad un ruolo sempre più evidente da parte dei patronati.


SINDROME DEL TUNNEL CARPALE
Al pari delle patologie a carico dell’apparato muscoloscheletrico, la STC di origine professionale è aumentata negli anni, per un maggior riconoscimento degli effetti nocivi che hanno l’esposizione a rischi di sovraccarico biomeccanico, le posture incongrue e la movimentazione di carichi.
Le denunce di STC da parte dei medici competenti hanno avuto una drastica riduzione nel tempo: si è passati da un 62,74% nel primo periodo considerato ad un 5,12% nell’ultimo periodo.
Al contrario, i medici del patronato sono la fonte di denuncia del 7,67% nel periodo 1999-2003 che diventa il 57,35% nel periodo 2019-2022.

PATOLOGIE MUSCOLOSCHELETRICHE
Queste costituiscono il tipo di patologia maggiormente denunciato.
Come nel caso delle STC, si ha una forte riduzione nel tempo del contributo dei medici competenti nel numero di casi denunciati: il 40,66% nel periodo 1999-2003, 3,68% nel periodo 2019-2022, mentre la maggior parte dei casi sono denunciati dai medici del patronato, 15,71% nel primo periodo considerato, il 58,86% nell’ultimo periodo.

PATOLOGIE MUSCOLOSCHELETRICHE
Queste costituiscono il tipo di patologia maggiormente denunciato.
Come nel caso delle STC, si ha una forte riduzione nel tempo del contributo dei medici competenti nel numero di casi denunciati: il 40,66% nel periodo 1999-2003, 3,68% nel periodo 2019-2022, mentre la maggior parte dei casi sono denunciati dai medici del patronato, 15,71% nel primo periodo considerato, il 58,86% nell’ultimo periodo.


TUMORI
Nel caso dei tumori, come per le patologie a lunga latenza, il ruolo dei medici competenti nelle denunce potrebbe essere meno importante rispetto a quello di altri soggetti. Nella tabella seguente si osserva, infatti, come la maggior parte delle denunce di MP neoplastiche arrivi da ospedali, istituti universitari e ASL. Una quota non indifferente proviene anche dai patronati.


Differenze tra Regioni
Considerando le tre Regioni con il maggior numero di casi inseriti in MALPROF – Lombardia, Emilia-Romagna e Toscana – si notano alcune differenze su chi denuncia le MP.
Il peso del medico competente è maggiore in Emila Romagna e Lombardia, mentre in Toscana è irrilevante.
Nel denunciare le MP gli ospedali e gli istituti universitari hanno un ruolo significativo in Lombardia, nessun ruolo in Emilia-Romagna e Toscana.
La quota di denunce di MP da parte dei patronati è più consistente in Toscana, dove è oltre la metà del totale, e in Emilia-Romagna, ed è meno rappresentata in Lombardia.

Considerazioni
Negli anni è evidente la significativa riduzione delle denunce di MP da parte dei medici competenti. Le ragioni di questo calo si possono solo ipotizzare.
Forse negli ultimi anni c’è un maggior timore da parte dei medici competenti di non vedersi rinnovare i contratti da parte delle aziende nel caso si svolgano azioni che vadano contro l’interesse delle stesse aziende, come spesso è considerata una denuncia di MP.
Questo viene ammesso da alcuni medici competenti, che talvolta superano il conflitto suggerendo ai lavoratori di rivolgersi ai patronati.
Altri motivi sono legati alle convinzioni professionali: per considerare di origine professionale una malattia, in particolare quelle multifattoriali come lo sono la maggior parte delle attuali, si cercano certezze che spesso mancano in medicina, per cui si preferisce non considerarle di origine professionale.
Sta crescendo nel tempo il ruolo dei patronati nelle denunce di MP, a cui si rivolgono direttamente i lavoratori, spesso inviati dai rappresentanti sindacali, ma anche in seguito ad indicazioni dei medici competenti e a volte delle ASL.
Esistono differenze tra le diverse Regioni, dovute ai diversi rapporti che si sono stabiliti tra i diversi soggetti che si occupano di MP.
Ci si aspetterebbe peso maggiore delle ASL nelle denunce di MP, in particolare per quelle a carico dell’apparato muscoloscheletrico. Dalle indagini o dai Piani Mirati di Prevenzione dovrebbero emergere casi di MP, così come dai ricorsi avverso il giudizio dei medici competenti, che spesso derivano da problemi legati a sovraccarico per l’apparato muscoloscheletrico e a posture incongrue, con patologie legate all’esposizione a questi rischi. Probabilmente la drastica riduzione del personale sanitario nei Servizi PSAL rende difficoltoso seguire adeguatamente questi aspetti.
Ottobre 2025.
