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QUELLI CHE...

Pensano che le informazioni sullo stato di salute delle persone e delle comunità, sulle malattie e gli infortuni, sulle cause di entrambi...costituiscano una premessa indispensabile per fare prevenzione;
Offrono alle istituzioni, ai corpi intermedi della società...valutazioni, proposte, azioni di informazione e formazione con l'intento di partecipare...;
Non hanno conflitti di interesse...per cui sono liberi di dire ciò che pensano
Comunicano in modo trasparente...
Non hanno tra gli obiettivi prioritari la difesa di categorie o di singole figure professionali...
Cercano un continuo confronto con le altre Società scientifiche che operano nel mondo della prevenzione...
Non hanno mai smesso di credere nella necessità di un sistema pubblico di prevenzione diffuso in tutto il paese, in grado di garantire il diritto alla salute e di contrastare le diseguaglianze.
Pensano che la solidarietà e la partecipazione siano ancora valori indispensabili.

Verso i referendum (6): i tre quesiti sul lavoro

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Tempo di lettura: 3 minuti

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Premessa
Anche in virtù delle finalità previste dal proprio statuto, SNOP intende promuovere la partecipazione al referendum del 8 e 9 giugno, i cui quesiti vertono su aspetti di lavoro, diritti e uguaglianza, direttamente o indirettamente legati a questioni di salute che meritano una presa di posizione da parte dei cittadini. In quest’ottica, vogliamo raccogliere qui alcuni interventi invitati che trattano i temi che sono oggetto del referendum, contando con questo di fornire ulteriori informazioni e orientamenti utili per la scelta che viene chiesta agli elettori.
Chi voglia intervenire può farlo lasciando un commento nello spazio in fondo alla pagina, cui si accede dopo registrazione al sito o con il proprio account, se già registrati, oppure inviando il contributo proposto a presidenza@snop.it .

Quesito n. 1 Licenziamenti illegittimi: abrogazione delle norme che aboliscono il reintegro al lavoro in caso di licenziamenti illegittimi

Quesito n. 2 Più tutele nelle piccole imprese: abrogazione delle norme che prevedono i licenziamenti illegittimi nelle piccole imprese con indennità fissa.

Quesito n. 3 Lavoro precario: abrogazione delle norme che hanno liberalizzato l’utilizzo del lavoro a termine senza giustificato motivo.

Il PRIMO dei quattro referendum sul lavoro prevede l’abrogazione delle norme introdotte dal Jobs Act che aboliscono il reintegro al lavoro in caso di licenziamenti illegittimi. Nello specifico le imprese con più di 15 dipendenti, e solo per chi è stato assunto dal 7 marzo 2015 può essere licenziato anche con motivazioni illegittime cioè senza giusta causa o giustificato motivo anche definito in sede giudiziaria. La proposta è di eliminare alcune disposizioni che consentono al datore di lavoro, se si tratta di un’azienda con oltre 15 dipendenti, di riconoscere a chi viene licenziato in modo ingiustificato solo una compensazione economica e non il reintegro nel posto di lavoro. Quindi si vuole il ritorno dell’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori del 1970, come modificato dalla legge Fornero del 2012, che prevede un sistema di tutele differenziate in base al tipo di illegittimità del licenziamento, con il reintegro in azienda per alcuni casi. Inoltre con questo referendum  si elimina la grossa disuguaglianza che si è creata tra i lavoratori assunti prima del 2015 e quelli dopo.

Il SECONDO referendum riguarda l’abrogazione delle norme che facilitano i licenziamenti illegittimi nelle piccole imprese con meno di 15 dipendenti, che allo stato attuale, in caso di licenziamento illegittimo, possono avere al massimo 6 mensilità di risarcimento, anche qualora un giudice reputi infondata l’interruzione del rapporto. Questa è una condizione che tiene i dipendenti delle piccole imprese (circa 3 milioni e 700mila) in uno stato di forte insicurezza. Obiettivo è di cancellare questo limite, lasciando al giudice la facoltà di determinare il giusto risarcimento.

Il TERZO referendum punta all’abrogazione delle norme che hanno liberalizzato il lavoro temporaneo, con l’utilizzo dei contratti a termine che avevano lo scopo di ridurre la piaga del precariato. Al contrario con questa norma in Italia è aumentato con una estrema deregulation e in modo incontrollato, il lavoro precario che oggi coinvolge circa 2 milioni e 300 mila persone. I rapporti a termine possono oggi essere previsti fino a 12 mesi senza alcuna motivazione oggettiva che giustifichi il lavoro temporaneo. La proposta è di eliminare le norme che permettono di stipulare contratti a termine senza una causale. In questo modo si favorisce la stabilità occupazionale rendendo sempre obbligatorio giustificare la necessità di un contratto precario in alternativa ad uno a tempo indeterminato, spiegandone i motivi (stagionalità, progetto specifico, bisogno temporaneo). Alcune brevi considerazioni che partono dal testo di Sergio Mattarella sulla Costituzione del maggio 2025: “Garantire la Costituzione significa riconoscere e rendere effettivo il diritto al lavoro…” Rendere effettivo il diritto al lavoro, a ciò si ispirano questi 3 referendum che chiedono l’abrogazione di norme che non hanno saputo rendere il lavoro sicuro, dignitoso e non hanno garantito la qualità e il benessere dei lavoratori. Perché queste norme sono strettamente collegate alla salute e sicurezza del lavoro. Ogni persona deve avere la possibilità di un lavoro stabile perché la precarietà genera debolezza contrattuale che si riflette anche sul diritto di tutele di salute e sicurezza dell’ambiente di lavoro. Questo stato di vulnerabilità fa accettare condizioni di lavoro peggiori, con un rischio maggiore di infortunio e di malattia. Essere consapevoli che il licenziamento può essere la conseguenza di una richiesta, di una rivendicazione di miglioramento del posto di lavoro è fattore deterrente per ogni aspettativa di vita e di futuro. Difficile immaginare come un Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza possa esercitare il suo ruolo di proporre, formulare indicazioni e osservazioni sulle misure di prevenzione per tutelare la salute dei lavoratori o addirittura richiedere l’intervento degli organi di vigilanza qualora ritenga che ci siano situazioni di rischio per la salute, in una situazione lavorativa flessibile o temporanea. Difficile immaginare come un lavoratore dipendente di una cooperativa o somministrato ad un’azienda, che si trovi nella stessa catena produttiva con altri lavoratori assunti a tempo indeterminato, possa sentirsi uguale con gli stessi diritti, opportunità e riconoscimento economico se privo di capacità contrattuale, con un contratto capestro che permette il licenziamento immediato.
Proviamo ad immaginare ……..

Manuela Peruzzi

5 giugno 2025

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