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Pensano che le informazioni sullo stato di salute delle persone e delle comunità, sulle malattie e gli infortuni, sulle cause di entrambi...costituiscano una premessa indispensabile per fare prevenzione;
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La scomparsa di Diego Alhaique

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Diego Alhaique è morto il 24 aprile, ma lo si è saputo solo pochi giorni fa, perché Diego era schivo anche nella sofferenza.

Molti di noi (operatori della prevenzione, sindacalisti, amici …) conoscevano il suo rigore e la sua competenza nel lavoro scientifico, comunicativo, sindacale[1].

Creò, tra l’altro, la rivista “2087” rivolta agli RLS, purtroppo chiusa da tempo[2].

Era stato scelto come depositario dell’archivio del CRD[3] – Centro ricerche e documentazione rischi e danni da lavoro di Gastone Marri.

È sempre stato un ponte con l’Europa e con i lavori per le Direttive comunitarie, come gli altri che non ci sono più, Claudio Stanzani e Marco Bottazzi.

Era uno dei pochi che ringraziava sempre dei materiali SNOP (a cui era iscritto) e CIIP che gli mandavo

Siamo tutti tristi.

 

Lalla Bodini

 Vogliamo, tra le altre cose, riportare qui due interventi di Diego Alhaique per SNOP negli ultimi anni:

https://snop.it/wp-content/uploads/2016/12/DAlhaique-Bologna-Snop.pdf

(intervento al workshop SNOP 13 gennaio 2017)

https://snop.it/wp-content/uploads/2016/09/Presentazione-Takala-e-Wriedt.pdf?swcfpc=1

(Presentazione degli studi di Wriedt e Takala sulla prevenzione dei tumori professionali promossi dal sindacato europeo)

 

[1] https://www.diario-prevenzione.it/?p=23217

 

[2] https://snop.it/tempi-moderni-2087-chiude-la-rivista-cartacea/

 

[3] https://snop.it/wp-content/uploads/2017/06/Rinasce-archivio-Crd.pdf

 

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9 risposte

  1. Ho saputo con un po’ di ritardo, ciononostante vivo questa scomparsa con sincero dolore. Ho sempre stimato Diego perchè oltre alla correttezza delle sue posizioni politiche coniugava egregiamente le sue scritture ed interventi con giustificazioni scientifiche ed inappellabili. Grazie Diego per il tuo impegno, per l’amicizia che hai sempre dimostrato con molta sincerità. Ci mancherai molto
    Stefano

  2. Ho conosciuto Diego nei primi anni ’80 ad Imbersago, presso la scuola della Cgil Lombardia; era subentrato a Scipioni che, come Diego, per lunghi anni aveva divulgato la materia e formato sindacalisti della Cgil a livello nazionale. L’avevo sentito al telefono alla fine dell’estate del 2020 ed era affaticato, aveva fino in ultimo dubitato di poter partecipare – seppure in remoto – ad un convegno su un accordo sindacale del 1970 alla allora Italcantieri. Ricordo con affetto la sua gentilezza, il suo rigore appassionato e, purtroppo il suo rammarico per non aver visto valorizzato l’archivio Marri. Concludemmo la conversazione prendendo atto che questi sono i tempi che corrono.

  3. Diego una persona unica. Un impasto irripetibile di altissima competenza, rigore scientifico e morale e una grande umanità. In quarant’anni in Cgil ci siamo incrociati più volte e abbiamo finito a lavorare insieme alla rivista.
    Difficile dimenticare una persona così.
    Ciao Diego

  4. Ciao Diego.
    Se c’è un paradiso per i lavoratori ti avranno fatto in quel posto grande festa e ci avrai troverai il tuo grande amico Gastone (Marri)
    Se il paradiso dei lavoratori non c’è pazienza; rimane tra i viventi la memoria tua e della tua opera ed anche la mia gratitudine e la mia ammirazione per il tuo lavoro e ciò nonostante la nostra differente posizione su alcuni degli aspetti riguardanti la lotta alla nocività.
    Franco

  5. Come tanti che abbiamo operato per il lavoro ed i lavoratori, ho conosciuto Diego: era inevitabile.
    Corretto, educato, riservato, studioso dei fatti e delle persone, efficace nei suoi interventi.
    La società cambia e così il grande mondo del lavoro che ne è un grande specchio.
    MI auguro però che i giovani lavoratori possano ritrovarsi ancora nei tuoi scritti
    Giuliano

  6. Al di là dell’ indubbio apprezzamento per il suo lavoro mi piace ricordare la sua semplicità, la sua umiltà e allo stesso tempo il suo rigore nell’affrontare le più diverse questioni. Qualità sempre più rare e apprezzate, ma tipiche di chi ci lascia qualcosa di importante e duraturo.

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